Una canzone di Amedeo Minghi
FIRENZE, PICCOLI PARTICOLARI
|
Dedico questa pagina alla canzone "FIRENZE,PICCOLI PARTICOLARI " di AMEDEO MINGHI e alla mia città FIRENZE che da molti anni ha saputo tenermi stretta stretta a sè. Una bellissima canzone di AMEDEO MINGHI, "FIRENZE ,PICCOLI PARTICOLARI"qui entra finalmente nel proprio scenario naturale per parlarci di sè ,dei primi attimi del suo amore che nasce sotto il sole di dicembre ,mentre le prime note ,come le prime luci di lacrime dentro le pupille ,sfiorano FIRENZE che ha voglia di splendere più di ogni altra mattina.Avrei voluto inserire qui ,non solo il testo,ma anche la musica e la voce di AMEDEO ,mentre cantava questa canzone durante i suoi grandissimi concerti al TEATRO VERDI di FIRENZE.Chi ha avuto l'occasione di ascoltarla ,sa come ci incanta e sa che nessun'altro potrebbe cantarla così meravigliosamente come lui.Spero che un giorno questa "preziosissima perla" diventi un CD,cantato con la sua voce. Era un mio sogno incorniciare questa canzone di AMEDEO con le belle foto d'arte in grado di afferrare e raccogliere i numerosi particolari artistici di FIRENZE che ogni giorno sorridono agli occhi .In tutti questi anni ,per varie volte i fiorentini mi hanno suggerito di dare a Firenze il suo giusto valore ,considerando anche altri suoi beni di grande valore sulle pagine del mio sito..Prima questo non mi era possibile ,perchè non avevo in mano il materiale fotografico in grado soddisfare queste richieste. Finalmente ora ho avuto la possibilità di realizzare questo sogno ,potendo unire le foto delle caratteristiche artistiche di Firenze alla musica di Amedeo Minghi. Non essendo possibile collocare 650 foto in una sola pagina ,alcune delle foto pubblicate verranno sostituite ogni tanto dalle altre sempre appartenenti a SANDRO. Così potrò tenere questa pagina sempre aggiornata e viva ,come è sempre viva la canzone di AMEDEO...e la nostra FIRENZE. Muge |
FIRENZE,
PICCOLI PARTICOLARI
AMEDEO MINGHI-GAIO CHIOCCHIO
Le immagini:FIRENZE IN AUTUNNO
Firenze e mare,
c'è la pioggia a Dicembre,
si va a cena insieme,
un distante sorriso
tra gli amici di sempre
un nuovo viso,
sei tu che stai guidando vicino a me
Poi il ritorno e di colpo l'incanto
sta nascendo.
La notte è finita,
e di nuovo il mattino
sta crescendo per noi,
una sorpresa nel cuore
mi stupisce da sempre
il nostro amore,
e il sole è una sorpresa a Dicembre in cielo,
per un amore che nasce domani
adesso è l'alba.
Firenze splende,
Firenze splende in questo mattino
come una lacrima agli occhi
di chi si sta innamorando di te.
Quanto ti amo,
ti amo solo da pochi minuti,
da poche gocce lucenti sull'Arno,
per noi,per mille gesti che fai per me,
non lo sai,
sono piccoli particolari
che hanno riempito di bello il mio cuore.
E' come una sorpresa
a dicembre in cielo
per un amore che nasce domani,
adesso è l'alba.
Firenze splende,
Firenze splende in questo mattino,
come una lacrima agli occhi
di chi si sta innamorando di te,
particolari di te,
particolari preziosi per noi,
per un amore che, certo, nascerà domani,
per mille gesti che fai per me,
non lo sai,
sono piccoli particolari
che hanno riempito di bello il mio cuore.
Firenze splende,
Firenze splende in questo mattino,
come una lacrima agli occhi
di chi si sta innamorando di te.
Quanto ti amo,
ti amo solo da pochi minuti,
da poche gocce lucenti sull'Arno,
per noi,per mille gesti che fai per me,
non lo sai,
sono piccoli particolari
che hanno riempito di bello il mio cuore.L'anno 1985 .Un cantautore e un poeta ,tutte e due romani ,scrivono insieme una canzone:Amedeo Minghi e Gaio Chiocchio.La canzone racconta una piccola storia d'amore e ,come scenario sceglie una delle città più belle dell'Italia :Firenze.Il brano era stato scritto per essere cantato da una cantante fiorentina tra le nuove proposte del Festival di Sanremo dello stesso anno:Laura Landi
La canzone viene chiamata "Firenze ,piccoli particolari" e raccoglie l'essenziale per raccontare questa storia d'amore ancora nei suoi inizi ,nella sua fase più bella ,nella sua aurora..Gli amori più belli sono sempre quelli che s'incontrano e si ascoltano nelle canzoni.Rimangono sempre lì tra le loro strofe, nelle loro dimensioni ,tra i personaggi anonimi senza mai farsi sfiorare dalla realtà e nemmeno dalla realtà dei luoghi in cui s'ambientano i loro racconti .E nelle canzoni anche le città diventano quasi surreali.
Basta guardare Firenze e contemplarla per immaginare i sentimenti del personaggio che versa nella canzone i pochi minuti che scuotono il suo cuore ,mentre sta guardando la sua città con qualche lacrima d'amore,ricordando i piccoli particolari che le sono rimasti dalla nascita di un incontro d'amore che stava già camminando verso il suo futuro..Le cose che creano un amore sono in genere le piccole cose;,i piccoli gesti di una persona che fa per l'altra ,i piccoli particolari che avvolgono quell'amore ,quell'incontro.Ecco l'essenza della canzone è propria questa.
Come si sente la persona ,mentre sta vivendo l'alba di un amore?Chi conosce bene Firenze lo può immaginare e capire.La canzone racconta che la storia inizia con la pioggia a dicembre ,nel periodo più suggestivo di Firenze: I vicoli bagnati ,i palazzi sontuosi ,le chiese,i musei,le piazze che vi fanno credere di essere in un salotto-museo all'aperto con le splendide sculture con gli occhi immersi nei loro secoli ed accanto a loro le statue viventi ...Le luci dell'elegante,storico e maestoso Paszkowski (dove una volta Amedeo fece un piccolo incontro con il suo fans club per la presentazione del suo CD "Come due soli in cielo"che era uscito nel lontano 1994 nel grande negozio di "Ricordi" che si trova proprio accanto).Poi i caffè affascinanti d'epoca come Giubbe rosse(caffè dei poeti del futurismo)...Rivoire ,Gilli e quello dell'Hotel Savoy..Le piazze che diventano accoglienti come bei salotti ...I negozi di lusso che attirano gli sguardi dei passanti verso di sè con le vetrine luminose dove le bellissime manichine ci fanno sognare di avere sulla pelle i meravigliosi vestiti che indossano ..Le romantiche cupole sembrano stare per aprirsi come boccioli,come se volessero gettarci i petali dei fiori .Gli artisti ,le enoteche ,le osterie con candeline sui tavoli ,i bar caratteristici ed affolatissimi tenendo pronti i buffet apparechiati nei momenti di "happy hour",i venditori di castagne ,la musica ,le orchestre che suonano nelle piazze la musica classica.Ma non mancano anche le musiche etniche(balcanica,rumena o un sirtaki greco oppure la musica andina improvisate dalle orchestrine ).Le colombe che vi fanno compagnia ,raccogliendo le briciole dai tavoli rustici quando vi fermate a mangiare una pizza a taglio gustosissima nelle vie che che vi portano a Ponte Vecchio.. E poi gli incontri tra la gente ...le passeggiate serali verso il Ponte Vecchio...i delicati e gentili saluti dei commessi -commesse eleganti ,dei negozianti,mentre si passa...:"Buona sera .Come sta?". Firenze è una città di grande classe ,di raffinatezza e di nobiltà d'animo.
L'arno che silenziosamente scorre sognando di poter abbracciare il mare e poi...un istante ,un sorriso che lega Firenze al mare ;qualcuno potrebbe anche scoprire un nuovo viso tra gli amici di sempre .E la mattina dopo ,quando si aprono le persiane dipinte di color verde verso i tetti rossi oppure verso lo splendore dell'Arno ,in quell'attimo ,nessun'altra città italiana potrebbe capire e testimoniare come Firenze ,il battito di un cuore che ama.Firenze è una città che sa specchiarsi meglio sull'amore ,proteggendo e conservando in sè i suoi piccoli particolari con tutta la sua delicata e nobile bellezza .Firenze sa conservare e proteggere tutte le sue preziosità e inciderle anche sul cuore .Per godersi ancora di più del suo fascino ,bisogna vederla da settembre in poi,nelle sue stagioni migliori quando i suoi colori diventano più splendidi come quelli dei quadri.
Le prime cose che mi fanno innamorare di una città sono i suoi colori .Ed io mi innamorai proprio dei colori di Firenze ,quando li vidi per la prima volta con gli occhi di ragazza ,sotto la luna invernale di molti anni fa e decisamente quando,camminando da Via Cerretani ,capitò improvvisamente ai miei sguardi l'aspetto artistico e maestoso del Duomo come una nuvola disegnata e creata dai pizzi bianchi e dai ricami sotto il cielo blu notturno.Ma prima di Firenze ,avevo visto un'altra città con i colori di imparagonabile bellezza :La mia Istanbul che tutti quanti,almeno per una volta nella vita dovrebbero visitare.
Quando attraverso il Ponte Vecchio mi sembra di camminare su una collana d'oro tra le botteghe degli orafi che ornano i due lati del ponte che è unico del mondo con la sua bellezza dopo il Gran Bazar di Istanbul.Quando entravo nel Gran Bazar avevo la sensazione di sparire in un meraviglioso ed enorme labirinto carico di oro ,di perle,di brillantini e di diamanti più preziosi come quello delle favole.Qui a Firenze,quando tramonta il sole assorbendo in sè tutti i colori dei palazzi che vanno dal bianco avorio al beige-campagne,alla rosa cipria ,il Ponte Vecchio splende come una gigantesca collana d'oro e di diamanti nel blu stellato del mondo delle favole.
Quando si gira dall'angolo del Ponte Vecchio verso Via dei Bardi i tavoli rustici illuminati dalle candeline accese nelle terrazzine dei locali che si trovano sul fiume in compagnia delle orchestrine che suonano la musica del "Jazz" vi lasciano sfiorare con meravigliosi riflessi di luce l'Arno,il Ponte Vecchio che sta subito al vostro fianco ,Gli Uffizi e la Torre di Arnolfo .E vi convincono che siete davanti a una delle meraviglie del mondo,davanti a uno dei panorami più suggestivi dell'universo.In quei momenti mi ricordo di un altra meraviglia del mondo:Mi vengono davanti agli occhi le luci del Bosforo.E mi assale uno strano desiderio:Che dal Ponte Vecchio partissero velocissimi battelli e seguendo i fiumi raggiungessero solo in poche ore l'Egeo e di là lo Stretto di Dardanelli,il Mar di Marmara e poi Istanbul ,il Bosforo.E questi battelli scorressero su e giù tra due rive :La riva di di Firenze e la riva di Istanbul.Il mare ,le rive,i porti e le navi non mancherebbero mai nei sogni di uno che ha vissuto a Istanbul.Oppure vorrei che le distanze si accorciassero così tanto che salendo su un ponte del Bosforo si potessero salutare,vedendoci reciprocamente dal vivo ,le persone che passeggiano sul Ponte Vecchio. Comincio ad immaginare che al di là dell'Arno ,poco più in là ci sia il Bosforo.Come quando parto con l'aereo con una tale velocità che ,anche 20 minuti dopo essere decollato da Istanbul,voltando i miei sguardi indietro,mi rimane ancora l'impressione di poter vedere le signore che si prendono il tè nelle terrazine delle case costruite intorno all'aeroporto di Istanbul .E come quando lascio l'aeroporto di Fiumicino mi rimane la sensazione che sotto le nuvole,in qualche punto della terra nei dintorni di Roma,ci sia un palcoscenico dove si fa un concerto.E questi cari simboli,trascinati dalle mie fantasie,mi seguono dovunque.Un tè preso in un balconcino rappresenta la Turchia nella mia fantasia;e il palcoscenico rappresenta l'Italia.Quando lascio la Turchia lascio anche il tè che si prende nei balconcini,all'aperto,in riva al mare tra i famigliari nel profumo dei gelsomini e delle rose.Quando lascio l'Italia lascio il palcoscenico con la musica,la poesia,le luci,il pubblico e la vita animata dagli applausi ,dalle gioie e dalle emozioni.
Quando guardo L'Arno penso spesso alla vita,per esempio alla vita che credevo di poter avere sempre a Istanbul e che invece non ho potuto avere.Poi penso alla vita che credevo di non poter mai avere a Firenze e che invece ho potuto avere.Forse in fondo ho seguito sempre un fiume come un gabbiano.Un gabbiano spesso non sa dove fermarsi.E si ferma dove gli è possibile ,dove gli capita un fiume,un mare dove possa vivere.E quando si ferma vive sempre con la sensazione che un giorno si possa prendere di nuovo il volo quando vuole.Anche quando si ferma in un luogo per anni e anni quella sensazione non lo abbandona.Questo succede perchè si è abituato a vedere ed abbracciare il mondo sempre dall'alto,senza mai poter scegliere una riva,un luogo o una vita.Lascia che siano le rive,i luoghi ,le occasioni,le possibilità o le persone che incontra a scegliere per lui amandolo o facendosi amare da lui.Quando si ferma in un posto ,pensa ad altre rive, ad altre care persone che si trovano altrove .Questo succede perchè il suo cuore è sconfinato e cerca sempre qualcosa nell'orizzonte.
Debbo molto a Firenze che anni fa,mi accolse direttamente nel suo cuore ,concedendomi inaspettatamente i suoi angoli più belli.Non ho mai dimenticato la bella Piazza Santa Maria Novella dove ebbi la mia prima abitazione con le finestre affacciate a questa piazza .E il mio gattino che,seduto alla finestra , attendeva il mio ritorno a casa.E non ho dimenticato la mia stanza in un appartamentino che si trovava in Via dei Bardi ,proprio all'angolo del Ponte Vecchio e la mia terrazza sotto la quale passava il famoso Corridoio Vasariano che unisce il Palazzo Vecchio e Gli Uffizi al Palazzo Pitti.Rari tempi di giovinezza che passarono senza rendermene conto della loro rarità ...Rari e preziosi luoghi dove la vita mi aveva fortunatamente permesso di vivere malgrado le mie modeste condizioni di studentessa.Ma Firenze era così ...Era una città delle sorprese,delle rarità e dei sogni.Bisogna essere appena arrivata in una città per poter godersi dei suoi posti più belli.
Al ritorno dal Ponte Vecchio verso le vie del centro ,se si continua a camminare da Via Calzaioli attraversando Via del Corso e poi Borgo degli Albizi,ci si arriva all'Arco di S .Pierino.Dalla Piazza San Pier Maggiore ci si gira a destra ,salutando la simpatica signora dell'osteria con tavoli coperti da ombrelloni e dalle luci colorate . Si continua ad andare avanti attraverso una stradina. In queste stradine ascolto in genere il dolce eco che i tacchi delle scarpe creano ,mentre cammino tra le vecchie case fiorentine soprattutto nel silenzio delle notte .Quell'eco sembra un suono musicale ,una specie di "Tip tap".Se dentro di voi canticchiate una canzone ,le gambe e i tacchi sembrano di voler adeguarsi allo stesso ritmo .E così i tacchi vi portano davanti al nostro bellissimo Teatro Verdi. In questo teatro Amedeo Minghi ha fatto sempre i più bei concerti ,cantando anche la sua canzone "Firenze piccoli particolari "dal vivo con una sala strapiena ,con applausi interminabili ,con i bei fiori che piovevano dai palchi da cinque piani ,con emozioni fortissime da far venire le lacrime a qualcuno....E quando esce dal teatro dopo il concerto ,la grande folla del pubblico fiorentino e toscano lo aspetta fuori per salutarlo .Rimane quasi bloccata la strada che accoglie la porta degli artisti .Non vorrei fare torto a nessun'altra città ,ma secondo me,i più entusiasmanti concerti di Amedeo ,li abbiamo avuto sempre qui a Firenze..E Firenze lo aspetterà sempre con il suo Teatro Verdi e con i suoi piccoli particolari .
Quando entro nelle stradine ,tra le tipiche costruzioni fiorentine per avviarmi verso la casa ,ascoltando il dolce suono dei tacchi nel silenzio della notte,se passo dalle vicinanze del fiume ,l'Arno sembra una preziosa collana di luci .Sento che tra le acque scorrrono i miei sentimenti con uno strano senso di malinconia che va al di là dei confini a cercare le lontane luci sul mare .E le navi suonano le loro sirene come se cercassero le loro strade in una nebbia interminabile e vanno sempre su e giù nella mia fantasia che resta sola come un lumino in alto senza poter accostarsi a nessuna riva e senza mai dimenticare che sul suo cammino dove sta così in alto l'orizzonte è sempre un futuro luminoso.
La mia pagina non basterebbe per raccontare tutta quella che è Firenze con la sua arte ,con la sua meravigliosa architettura ,con i suoi particolari da scoprire e con tutta la vita che ho passato qui.Ognuno poi la conoscerà tramite le proprie esperienze e con i propri sentimenti allegri o malinconici ,scegliendo i luoghi da visitare ed esplorando poi i suoi angoli nascosti secondo le proprie preferenze .
Questa pagina si limita ad essere un piccolo omaggio a Amedeo ,a Firenze ,a tutti gli amici-amiche -fans fiorentini e toscani che l'hanno seguito per anni e anni nei suoi concerti di Teatro Verdi , alla memoria di Gaio Chiocchio,a tutti i fiorentini e naturalmente all'amico di famiglia SANDRO CINOTTI che mi ha dato la spinta necessaria ,perchè non avrei potuto realizzare questa pagina senza le sue preziose foto che mi sono state concesse personalmente da lui per la pubblicazione .Grazie .
Muge